Esattamente 140 anni fa nasceva nella Trieste asburgica Virgilio Schönbeck, il cui padre era di origini tedesco-boeme, mentre la madre era veneta; una commistione, questa, molto tipica per la Trieste di fine secolo.
Virgilio Schönbeck volle presentarsi al pubblico come poeta in italiano, ma anche in vernacolare con il cognome della madre e noi oggi lo conosciamo come Virgilio Giotti ed è uno tra i più interessanti poeti triestini.
Segnato da pesanti tragedie familiari, il suo mondo poetico è crepuscolare, fatto di momenti interiori e affetti che però sono inseriti in una prosa lirica e ricercata.
Personalmente sono stata molto colpita da una sua poesia sulla vita e l’ho messa in musica nella calda estate del 2015, passata sull’isola di Brazza (Brač) in Dalmazia e proprio lì è stata presentata in prima esecuzione da Christine Chen, soprano, Glenn Llorente, baritono, e Yowon Yoon, piano.
Ed ecco qui sotto la poesia di Giotti
Vecio motivo
Come el vin xe la vita,
che in prinzipio xe mosto
turbidizzo, che l’osto
porta in tola ridendo.
Dopo la se fa bona
come el vin maduro,
che nel goto el xe scuro
ma el brilla contro luse…
La ne diventa in ultimo
asedo che svampissi.
Ben par chi che finissi
senza veder quei giorni.
Altro no’ ocori dir.