Il 6 settembre 2024 è uscito per la label EMA Vinci l’album digitale dal titolo Fruscii risuonanti da Venezia al Balcani passando per Cividale, Trieste, l’Istria.
L’album, che riunisce alcuni dei brani che ho scritto negli ultimi 15 anni, è un viaggio di pensiero e di esperienze che toccano alcune delle località a me vicine. Ci sono diversi fili rossi che lo attraversano e ogni brano è una storia a sé.
In Arsi, piansi, cantai e Adelaide c’è l’attenzione al mondo femminile: Arsi è nato su un sonetto di Gaspara Stampa, nobildonna veneziana che ci ha lasciato una copiosa produzione; Adelaide vuole invece essere un umile hommage ad Adelaide Ristori, attrice del 19° secolo che era capace di recitare in diverse lingue e che è nata a Cividale del Friuli.
KrElno, Nini sine e B1lэč@nk@ ci portano ognuno a suo modo nel Balcani, KrElno è il ripensamento in chiave contemporanea di un famoso brano popolare Eleno Kerko, Nini sine è un intimo e accorato ricordo per tutti i bambini, vittime innocenti delle guerre (i diritti del brano verranno devoluti alla Fondazione Luchetta, Ota, D’Angelo Hrovatin), B1lэč@nk@ ha come sfondo il canto resistenziale partigiano.
Il sogno aprés M°T e Istrska sono legati alla magico mondo della penisola istriana. Il sogno è un modo per omaggiare Giuseppe Tartini, nato a Pirano d’Istria, ma anche Enzo Porta, violinista italiano che ci lasciati proprio mentre stavo scrivendo questo brano. Istrska (Istriana) è una brano nato come parte conclusiva di una tesi di MA all’Università della California, in cui la dottoranda Petra Peršolja ha preso in esame quella che è stata definita la scala istriana. Proprio Istrska ci porta in USA, paese a me molto caro, a cui è legato anche il brano Shenandoah’s Planh, scritto come omaggio alle vittime dell’11 settembre.
Restano da citare i brani …un’ape o due... che è un hommage a Niccolò Castiglioni, …anche se lontano appoggiato sul mio cuore…, in cui ho indagato la nostra realtà di vita – in un doppio livello di singolare interiorità del nostro intimo e pubblica condivisione del mondo esterno; VI&VI, il cui titolo indica i due strumenti violoncello e vibrafono, mentre Vermeer nasce da un cortocircuito artistico tra la poesia di Wislawa Szymborska e il famoso quadro (a cui si riferisce la Szymborska) di Vermeer La lattaia.
L’album è liberamente ascoltabile sulle varie piattaforme, ma ne esiste anche una versione audio/video su DVD.
Devo infine ringraziare gli splendidi interpreti che – malgrado abbiano tantissimi impegni lavorativi loro – hanno trovato il tempo per accompagnarmi in questo percorso.
Li cito in ordine alfabetico: Elisa Bonazzi, Francesca Cescon, Luca Chiandotto, Margherita Crisetig, Maria Iaiza, Marco Ignoti, Marko Jugovic, Tommaso Luison, Stefano Malferrari, Riccardo Pes, Pierluigi Piran, Dario Savron, Sebastiano Severi, Carlo Teodoro, Davide Teodoro, Alessandra Trentin, Walter Zanetti, Beatrice Zonta.