Tra Trieste e l’Istria, la musica condivisa

Le vicende musicali triestine e i loro stretti (ma dimenticati) rapporti con il naturale retroterra dell’Istria sono da alcuni decenni un dei miei interessi musicologici principali. Per questo motivo sono stata invitata nel 2019 a partecipare al convegno musicologico internazionale a Marburg in Germania.

Gli atti del convegno

E’ stata un’esperienza interessante, un modo per confrontare i diversi mondi e modi musicali della seconda metà del XX° secolo. Nel 2023 sono usciti gli atti del convegno a cura del musicologo tedesco Rüdiger Ritter nella pubblicazione che reca il titolo Musik und ihre gesellschaftliche Bedeutung in den staats- un postsozialistischen Ländern Mittel- und Osteuropas seit 1945edito da Harrassowitz Verlag.

Il contenuto del saggio su Trieste e l’Istria

In tutto il XX° secolo la musica è stata a Trieste molto importante, attraverso la musica si aveva una visibilità pubblica e si confermava la propria presenza sul territorio e la propria appartenenza nazionale che vedeva il confrontarsi tra i 3 principali gruppi linguistici autoctoni, e cioè: coloro, la cui lingua madre era il tedesco, gli italofoni e gli slavofoni. La musica come fattore sociale aggregante è stata soprattutto quella corale (molto presente in ambito slavo a Trieste e in minor quantità in ambito italofono a Capodistria) e quella da ballo.

Sino allo scoppiare della prima guerra mondiale, la scena triestina è molto vivace ed questo è un tema che ho affrontato nel mio saggio su Trieste, pubblicato negli Atti del 14.o convegno della Società di musicologia tedesca (Musik-Stadt. Tradizionen und Perspektiven urbaner Musikkulturen, pubblicazione curata dal professore emerito Helmut Loos) .

La fondamentale importanza delle radio

A complicare ulteriormente il quadro complessivo ci sono anche la stazioni radio che vengono fondate proprio in questi anni e che spesso collaborano con le orchestre, se non ne sono direttamente le organizzatrici.  [La sede triestina del’EIAR (predecessore della Radiotelevisione italiana RAI) viene inaugurata nel 1931 in Piazza Oberdan, Radio Ljubljana viene fondata 1.9.1928.]

Sotto l’occupazione tedesca, l’EIAR viene trasformata in Radio Litorale Adriatico che trasmette in tedesco, italiano e sloveno. Durante l’occupazione tedesca, la musica classica, soprattutto in funzione propagandistica,  è stata fortemente voluta e curata.

Con la radio nazista, la Radio Litorale Adriatico – RLA collaboravano circa 90 musicisti in diversi ensemble:

la Grande orchestra del RLA contava cca 50 musicisti ed il suo direttore principale era il musicistia spalatino, ma residente e di formazione triestina Jakov Cipci, gli altri direttori furono Pino Trost, Nino Verchi, Luigi Toffolo, il direttore tedesco Rudolf Moralt e Max Schönherr. La grande orchestra della Radio, diretta da Cipci non eseguiva solo brani sinfonici, ma spesso anche i generi popolari.

Il direttore Jakov Cipci

la Piccola orchestra della RLA e l’Orchestrina di ritmi e canzoni del RLA o Orchestrina da ballo della RLA, che venivano dirette da Roberto Erlach, Guido Cergoli e Bruno Paoletti. La radio aveva inoltre tra le sue fila musicisti che si esibivano in diverse formazioni a seconda delle necessità radiofoniche. C’erano anche diversi gruppi tra cui va citato l’ensemble di fisarmoniche le Zacuttine, dirette da Saveria Zacutti.

A Trieste nel dopoguerra sotto il governo alleato le truppe, soprattutto quelle americane, lanciarono nuove mode e la città si trovò ad esser partecipe in prima persona in Italia della cultura musicale proveniente d’oltre oceano. La creazione della sede regionale RAI portò successivamente alla formazione di un’orchestra sotto la direzione dei m.i Guido Cergoli, Safred, Russo, Casamassima, Luttazzi, Vodopivez (con l’orchestra Miramar).

Capodistria e l’Istria

Nel saggio scrivo di tutto ciò, ma anche della vita musicale a Capodistria e in Istria con un occhio verso i musicisti che si sono trasferiti in Italia, come ad esempio il rovignese Piero Soffici, autore di numerosi brani famosi di musica leggera italiana.

Capodistria

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