Quella che viene oggi considerata tra le più importanti ed incisive poetesse contemporanee, Maria Wisława Anna Szymborska nasce in Polonia il 2 luglio 1923. Il mio brano dal titolo Vermeer per flauto e arpa prende spunto dalla sua omonima poesia.
Nel 2016 ho ricevuto da parte della Gioventù musicale di Venezia e di Letizia Michielon la commissione per scrivere un brano per flauto e arpa.
Trovare uno spunto interessante su cui costruire un nuovo oggetto d’arte è sempre una sfida.
Proprio in quei mesi stavo leggendo le poesia della Szymborska, poetessa polacca che nel 1996 aveva vinto il Nobel per la letteratura.
Nella raccolta La gioia di scrivere, Tutte le poesie (1945-2009) ho trovato verso la fine una poesia di sei righe dal titolo Vermeer che riporto qui sotto:
Finché quella donna del Rijksmuseum
nel silenzio dipinto e in raccoglimento
giorno dopo giorno versa
il latte dalla brocca nella scodella,
il Mondo non merita
la fine del mondo.
Una poesia che mette in contatto il mondo del passato con il quadro di Vermeer con la contemporaneità poetica della Szymborska. Proprio questa poesia mi ha dato lo spunto per il brano Vermeer!
Per celebrare i 100 anni dalla nascita della Szymborska, pubblico qui un ricordo che ci porta dal Barocco olandese di Vermeer alla vita sicuramente non facile della poetessa per arrivare alla contemporaneità dei suoni del mio brano, in una spirale che tocca, mescola le diverse arti, una spirale che è indubbiamente molto radicata nel continente europeo, dandoci però una dimensione artistica, un colpo d’occhio globale.
Il brano è stato eseguito dalla flautista Cecilia Vendrasco e dall’arpista Alessandra Trentin nelle Sale Apollinee de La Fenice di Venezia.